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14/02/2014
La lettera di Orlando Menduto, ormai ex coach di Benevento.
Vi informo che in data 11/02/2014 ho comunicato all'ASD Pallacanestro Benevento, nella persona del Signor Giulio Musco, le mie dimissioni da Capo Allenatore. È stata una decisione dolorosa ma necessaria: sono venute meno le condizioni minime (e necessarie) per consentirmi di svolgere il mio lavoro con professionalità e serietà. Martedì della scorsa settimana alla mia squadra (permettetemi di chiamarla ancora mia), perché è così che la sento) è stato comunicato che non si sarebbe svolto l?allenamento pomeridiano perché la squadra si sarebbe ritirata dal campionato di DNC. Tra lo sconcerto generale, la delusione e la mia personale difficoltà di guardare negli occhi i miei giocatori, siamo tornati a casa, increduli e pieni di domande. E ancora una volta a mani vuote.
Si, perché quel martedì, quello in cui ci hanno comunicato il ritiro della nostra squadra, era lo stesso in cui avremmo (finalmente) dovuto ricevere il pagamento del primo rimborso spese dell?anno. Il primo, dopo ben sei mesi di attesa. Sei mesi trascorsi a lavorare, ad allenarci, a vincere e perdere. Ma anche a viaggiare, mangiare e sostenere spese di cui evidentemente (e giustamente) attendevamo tutti il dovuto rimborso. Le ore e i giorni successivi sono stati a dir poco difficili, tra telefonate con i ragazzi, le loro famiglie, i loro procuratori. Poi, giovedì mattina ho ricevuto un'e-mail: la società, nella persona del Signor Musco mi invitava a riprendere il consueto allenamento alle 19.30, pena il deferimento alla federazione italiana pallacanestro. Cambio di programma?
Ripensamento? Nulla ci è stato comunicato. E dei tanto attesi rimborsi, neanche l'ombra. Né una parola. Abbiamo ripreso gli allenamenti, abbiamo disputato la partita di campionato e lì, su quella panchina che ho avuto il piacere e l'onore di occupare, ho deciso di porre fine a questa farsa. Sono un allenatore, ma prima di tutto sono un uomo e un padre e la situazione è diventata ingestibile. Mi è impossibile continuare a lavorare con i miei giovani giocatori, spronarli a fare di più, consolarli perché non ricevono ciò che gli è dovuto. Ragazzi di 22 anni in difficoltà economiche, allenati da un coach che non riceve il rimborso pattuito, senza una data, senza una spiegazione plausibile, senza una prospettiva? questa non è una squadra, è una farsa.
Dietro ognuno di noi c'è un vissuto, ci sono famiglie, figli, compagne, genitori, insomma dietro ognuno di noi ci sono storie fatte di persone vere. Persone e poi atleti, che meritano di più. Più di mancati pagamenti, più di decisioni di ritirarsi, più di cambiamenti di programmi e minacce. Questo comunicato è per i miei ragazzi: a loro e alle loro famiglie va il mio ringraziamento. Ai miei ragazzi, uomini prima che bravi giocatori, va un grosso in bocca al lupo per la propria carriera, soprattutto ai più giovani. Un grazie di cuore anche a chi mi ha aiutato in questi mesi a Benevento, in particolare il mio assistente Amedeo Piantadosi, al professor Bellosguardo, i dirigenti Pasquale Follo, Massimo Musco e Massimo Ciancarelli. Grazie ai giornalisti con i quali c'è sempre stato un confronto onesto e professionale.
Grazie infine ai miei avversari, con i quali abbiamo dato vita a 18 gare emozionanti, tecnicamente e umanamente.
Orlando Menduto
Si, perché quel martedì, quello in cui ci hanno comunicato il ritiro della nostra squadra, era lo stesso in cui avremmo (finalmente) dovuto ricevere il pagamento del primo rimborso spese dell?anno. Il primo, dopo ben sei mesi di attesa. Sei mesi trascorsi a lavorare, ad allenarci, a vincere e perdere. Ma anche a viaggiare, mangiare e sostenere spese di cui evidentemente (e giustamente) attendevamo tutti il dovuto rimborso. Le ore e i giorni successivi sono stati a dir poco difficili, tra telefonate con i ragazzi, le loro famiglie, i loro procuratori. Poi, giovedì mattina ho ricevuto un'e-mail: la società, nella persona del Signor Musco mi invitava a riprendere il consueto allenamento alle 19.30, pena il deferimento alla federazione italiana pallacanestro. Cambio di programma?
Ripensamento? Nulla ci è stato comunicato. E dei tanto attesi rimborsi, neanche l'ombra. Né una parola. Abbiamo ripreso gli allenamenti, abbiamo disputato la partita di campionato e lì, su quella panchina che ho avuto il piacere e l'onore di occupare, ho deciso di porre fine a questa farsa. Sono un allenatore, ma prima di tutto sono un uomo e un padre e la situazione è diventata ingestibile. Mi è impossibile continuare a lavorare con i miei giovani giocatori, spronarli a fare di più, consolarli perché non ricevono ciò che gli è dovuto. Ragazzi di 22 anni in difficoltà economiche, allenati da un coach che non riceve il rimborso pattuito, senza una data, senza una spiegazione plausibile, senza una prospettiva? questa non è una squadra, è una farsa.
Dietro ognuno di noi c'è un vissuto, ci sono famiglie, figli, compagne, genitori, insomma dietro ognuno di noi ci sono storie fatte di persone vere. Persone e poi atleti, che meritano di più. Più di mancati pagamenti, più di decisioni di ritirarsi, più di cambiamenti di programmi e minacce. Questo comunicato è per i miei ragazzi: a loro e alle loro famiglie va il mio ringraziamento. Ai miei ragazzi, uomini prima che bravi giocatori, va un grosso in bocca al lupo per la propria carriera, soprattutto ai più giovani. Un grazie di cuore anche a chi mi ha aiutato in questi mesi a Benevento, in particolare il mio assistente Amedeo Piantadosi, al professor Bellosguardo, i dirigenti Pasquale Follo, Massimo Musco e Massimo Ciancarelli. Grazie ai giornalisti con i quali c'è sempre stato un confronto onesto e professionale.
Grazie infine ai miei avversari, con i quali abbiamo dato vita a 18 gare emozionanti, tecnicamente e umanamente.
Orlando Menduto
Fonte: www.worldbasket.com