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19/09/2014
"Divertiamoci!"
Quella con la Dolomiti Energia è stata la prima volta di Sundiata Yatta Gaines, play newyorkese nato nel 1986 di centottancinque centimetri. C'era attesa per vedere in campo il regista al quale la Sidigas Avellino, andrà ad affidare le chiavi del proprio gioco. Ed il suo è stato un ingresso per così dire in punta di piedi, con Gaines a mettere in evidenza le proprie potenzialità indebolite, però, dal fatto di non conoscere ancora i compagni di squadra e di giocare per la prima volta con le regole del campionato italiano. «Non è la mia prima volta in senso assoluto - esordisce Gaines -perché sei anni fa ho giocato in Italia a Cantù. Ma il tempo passato è tanto e penso che anche da voi, come in tutte le altre nazioni, il basket sia cambiato. Devo prendere confidenza con questa nuova realtà e poi ci potremo divertire tutti insieme». Conosce qualche compagno di squadra? «Assolutamente nessuno. In questo senso è proprio la mia prima volta. Ma questi giorni di allenamento mi sono stati molto utili». Com'è stato l'impatto con la nuova realtà? «Positivo. Ho trovato un ambiente che mi ha subito aiutato ad inserirmi ed anche con i compagni è stato tutto semplice». A fine partita coach Vitucci si è a lungo intrattenuto con ogni giocatore; cosa le ha detto? «Dobbiamo parlarci il più possibile, per capirci. Quindi questi momenti di riflessione sono molto utili per entrare nei meccanismi di gioco». Un giudizio sulla sua prestazione? «Soddisfatto. Non è stato facile, ma alla fine sono contento di quello che ho fatto. La fortuna è che abbiamo cominciato praticamente tutti insieme nello stesso momento la preparazione e quindi gli inserimenti sono più facili. Adesso con Har-per siamo al completo e possiamo iniziare a provare i nostri giochi definitivi». Il lavoro è ancora poco, ma che Avellino pensa potrà essere? «Una squadra con tanta voglia che dovrà essere capace di esaltare le singole caratteristiche. Mi sembrano tutti giocatori di livello, ma abbiamo solo bisogno di trovare l'amalgama». A Caorle farete due partite ravvicinate, opportuno in questo momento della preparazione? «E' utile capire il nostro livello di resistenza, anche se nelle gambe non avremo certo la forza necessaria. Ma dobbiamo giocare il più possibile per provare». Con un debutto lontano da Avellino, ha rimandato la conoscenza con i suoi nuovi tifosi. «Dobbiamo abituarci anche al peso delle trasferte, perché per noi saranno quasi tutte molto lunghe. Mi dispiace per i tifosi, ma li ripagheremo con una squadra competitiva in grado regalare molte soddisfazioni». Gaines, dopo la parentesi di Cantù, è tornato negli Stati Uniti prima negli Idaho Stampede, in D-League, poi è stata Nba negli Utah Jazz. Quindi il trasferimento al Minnesota Timberwolves, a seguire Toronto Raptors e New Jersey Nets: in totale da professionista, ha giocato 113 partite. Segue una breve presenza nelle file della squadra georgiana del BC Armia quindi il trasferimento in Cina al Fujan Xunxing. E la versione globetrotters di Gaines continua al Besiktas in Turchia, poi ai Reno BigHorns, prima di firmare in Venezuela con i Guaiqueries de Margarita. Adesso Avellino per una seconda esperienza italiana.
Fonte: Ottopagine